domenica 20 gennaio 2013

La carezza e il suo linguaggio...


La carezza:
tenero linguaggio del corpo
Il linguaggio corporeo rappresenta una particolare dimensione comunicativa, senza la quale non sarebbe possibile sperimentare le diverse dimensioni della vita affettiva e sessuale.
In origine la comunicazione rappresenta un evento corporeo, che ci accompagna all’incontro con l’altro nella dimensione emozionale e la carezza ne è testimone.
Gesto semplice, ordinario e quasi automatico”, ma non è affatto questo il modo appropriato per poterla descrivere. La carezza permette di “parlarci” attraverso il contatto con il corpo, in quanto il tatto non è una semplice sensazione fisica, ma è anche emozione e comunicazione e richiede apprendimento, intuizione, pazienza, insistenza, novità e schiettezza.
E’ fatta non solo di contatto, ma anche di tempo e tempestività. Rappresenta la concretizzazione dell’affetto, la certezza dell’amore, un gesto umano e raffinato di cui non si può far a meno.
Dietro ogni carezza ci sono immagini, fantasie, convinzioni, speranze e soprattutto sogni.
Nell’intimità diventa un gesto inevitabile, tale da sostituire l’amplesso stesso, poiché non solo le mani si accarezzano, ma anche i corpi si strofinano e si toccano.
Ridurre il rapporto sessuale ad un semplice coito manifesterebbe non solo il disprezzo per il proprio corpo, ma anche per quello altrui.
Nell’atto amoroso le carezze segnano la qualità dell’orgasmo, approvazione e completamento. Penetrano a fondo nei sensi, nella pelle, nel corpo, costituendo un messaggio totale, adesione e disponibilità.
Vivificano il desiderio erotico nel coito, che con l’appagamento tende ad annullarsi.
Si dice che la sessualità maschile, per fattori estrinseci, non è incline alle carezze e che la pulsione sessuale, come i desideri, sia incentrata soprattutto sul pene.
Non è così… anche l’uomo è desideroso delle carezze della donna e la gioia maggiore è quella di prendere il suo corpo nudo fra le braccia e sentire il calore contro la pelle.
La carezza per l’uomo rappresenta una relazione autentica, carica di affettività e di scambio e “nel corpo femminile ritrova l’universo, di cui apprezza la bellezza con infinite carezze.
La donna, da parte sua, fa tremare il corpo dell’uomo per effetto delle sue carezze”.
La carezza se si presenta troppo incerta e timida induce a credere che la persona che la pratica tema qualcosa.
Se è troppo energica, invece, può essere vissuta come aggressiva. Ciò che deve possedere è la facoltà di andare al di là del silenzio percettivo e di essere gustata appieno nelle sue sfumature.
L’atto della carezza esprime il desiderio di far provare piacere e sicurezza, che si innescano a livello emotivo attraverso il contatto corporeo, che induce a non interrompere mai questo contatto, per passare da una zona erogena all’altra, poiché si rischierebbe di suscitare nel partner un senso di frustrazione, di abbandono e di incertezza.
Ogni "parte" del nostro corpo necessità di una carezza particolare:
·       Capelli: da sempre segno di femminilità e differenziazione sessuale, suscitano tenerezza e desiderio. Accarezzare il cuoio capelluto porta a rilassamento e tranquillità, ma anche un brivido intenso che percorre tutta la superficie del corpo.
·       Viso: particolare attenzione viene richiesta da questa parte del corpo sempre scoperta, alla portata di tutti e di forte richiamo. Oltre all’orecchio, particolare zona erogena, accarezzare le sopracciglia, il naso, gli occhi e i vari contorni del viso può suscitare una forte esperienza erotica.
·       Bocca: sorgente della parola, fonte di vita o di evocazione genitale. Il bacio rappresenta una delle forme della carezza più sensuale ed intrigante che si può esprimere in diverse modalità ed intensità (bacio schiacciato, serrante, coinvolgente, esigente).
·       Collo: sede di importanti elementi vascolari e nervosi. La donna è, solitamente, attratta dalla parte anteriore e laterale del collo dell’uomo, questo ultimo, invece, è attratto dai grossi muscoli laterali e dalla nuca.
·       Spalla: simbolo di bellezza e delicatezza nella donna, che nell’uomo, invece, si confonde con forza e solidità. Gli sfioramenti ideali sono quelli leggeri con dita, unghie, baci e morsi leggeri.
·       Braccio: esterno - interno e parte centrale sono particolarmente sensibili alle sollecitazioni dolci ed agli sfioramenti con polpastrelli e unghie.
·       Polso e mano: esigono una leggera esplorazione attraverso la bocca. Baci e lingua, oltre che coi polpastrelli. Manifestazione di tenerezza e rispetto basti pensare al baciamano.
·       Torace: la parte anteriore è molto erogena. La gola è sensibile al tocco leggero dei polpastrelli. La stimolazione delle ascelle è in grado di provocare dei brividi molto gradevoli.
·       Seno: sensibilissimo ed altamente erotico non solo nella donna, ma anche nell’uomo, è complice di coinvolgimento a livello genitale, in quanto, nella donna la sua stimolazione può portare direttamente all’orgasmo ed intensificarne le sensazioni.
·       Addome: sfruttare l’alta sensibilità dell’addome attraverso accarezzamento a cerchi concentrici e pizzicotti attorno all’ombelico.
·       Schiena: brividi impercorribili si possono “degustare” attraverso carezze, pizzicotti, graffi e pressioni, che, nel momento del massimo trasporto fanno aumentare la pressione dei polpastrelli e le unghie sulla carne.
·       Glutei: zona sensibile e di straordinaria attrazione. Evocano l’accoppiamento e lo scopo della carezza rimane quello di rendere viva la disponibilità ed aumentare il piacere e la profondità della penetrazione durante l’amplesso.
·       Gambe: evocazione di assoluta femminilità della donna. E’ il bersaglio immediato dello sguardo maschile. Colpiscono per la linea ed il movimento, evocando le parti del corpo più segrete. Si adattano ad ogni tipo di carezza e la loro parte più interna ci porta alla diretta esplorazione della zona genitale.
·       Genitali e perineo: una pressione al perineo, zona da cui si dipartono i corpi erettili, provoca gioia intensa e recupero di energia genitale, col conseguente desiderio di penetrazione. Il pene richiede una carezza particolare con la pressione e compressione. La pelle dello scroto è sensibile allo sfioramento.
·       Vulva, clitoride e vagina, alla pari del pene, richiedono estrema delicatezza nello sfioramento e nel contatto orale. Al clitoride, zona erettile e di percettibilità eccellente, spetta un trattamento davvero speciale: tenerezza, dolcezza e lievi sfioramenti.

Le carezze, quindi, rendono più dolci tutti i rapporti tra le persone, costringendo a guardarsi con più attenzione negli occhi ed a sentirsi più intensamente con le orecchie.
Attraverso la carezza la sessualità si estende a tutto il corpo e trova la sua dimensione.
La sessualità diventa frutto di tenerezza, sensibilità ed intelligenza.
Si glorifica così il corpo, che diviene non solo il mezzo del non detto, ma il luogo del linguaggio.

Dr.ssa Antonietta Albano
Psicologa - Psicoterapeuta
Sessuologa
 


...tutto in fondo può essere possibile con le carezze:
soggiogare la collera, disarmare la distruzione.
Tuttavia il regno della carezza resta quello dell’ amore...” !!!!
                                                               (Giorgio Abraham)

 

Il presente articolo è stato ideato da Antonietta ALBANO. Tutti i diritti riservati. Qualsiasi forma di copiatura, duplicazione, impiego, utilizzo o distribuzione non autorizzata, effettuata in modo integrale o parziale con qualsiasi metodo, ivi compresi mezzi elettronici di copiatura, preservazione o trasmissione costituisce una violazione delle leggi in materia di diritto d’autore.

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